A partire dal giorno dell’Immacolata o meglio ancora del mio onomastico, mi capita di sentire invadere la mia anima dallo spirito Natalizio con tutta la sua magia contagiosa. Inevitabilmente si scatena l’epidemia dell’essere tutti più buoni e tanto affettuosi (colpa della quantità inaudita di dolci che siamo capaci di divorarci con la scusa che è Natale???..forse si!), poi c’è quel mito chiamato “Babbo Natale” per la cui esistenza ho combattuto durante tutta la mia infanzia e oggi che me ne sono fatta una ragione, riveste i panni della mia tredicesima (lavoro permettendo)!
Quest’anno non lo so cosa mi stia accadendo, ma tutti questi sintomi non li accuso proprio!
La verità è che io quest’anno soffro di un’intolleranza natalizia!
Vi starete domandando “ma pecchè? quello è il mese più bello dell’anno! il Natale è una festività importante, tutti se scordn dò passat!”
A casa mia si cambia proprio la disposizione dell’arredamento per posizionare l’albero. I festoni di pino, o’ centrotavola sul tavolo, sul tavolino, pall, palline, candele, Babbi Natale a tutt è part! mi sembra giusto, no? è Natale, che fai? si, ma provate ad immaginare una semplice passata di aspirapolvere, in questi casi diventa una vera e propria operazione bellica e vorresti avere il potere del nasino di “mia moglie è una strega” per mantenere in aria tutti i mobili e pulire in grazie è Dio!
Vogliamo parlare della dieta? la mia linea con quei minacciosi chiletti di troppo viene messa in serie difficoltà quando si avvicinano questi giorni dell’anno. Temo il peggio!
Cominciamo a strafogare dalla vigilia: capitone,o baccalà, a fritturina, l’insalata è rinforz, pizz, pizzett, prim, secondo, frutta, noci, nocellin, cassata, pastiere, panettoni, pandori e poi si avvicina l’ora x: la mezzanotte! Tutti i componenti della famiglia cominciano a venire meno per eseguire da buon Cristiano il rito della Santa messa della notte della Vigilia.
“no, ma sò stanc!”
“teng suonn!”
“me fa male a cap!”
“ma fa male a panz!”
Onde evitare sensi di colpa scaturiti puntualmente da mia madre ( “facit peccat!”), ci prepariamo per scendere verso la chiesa del quartiere. Come tanti omini Michelin con la sembianze degli zombi affrontiamo quel freddo polare che ci blocca la digestione. Si! vabbuò..ho capito che a dicembre nun ce putevn stà 30 gradi, ma almeno nevicasse! ci diamo un senso a stù fridd ‘nfame!
..ehmehm (tossisco per darmi un tono) dicevamo..
Entri, ti fai il segno della croce, prendi posto e noti che non sei l’unica persona ad essere nella fase del dormiveglia. La signora accanto a te dorme, quella dietro pure e quella davanti addirittura russa, ma solo per partecipare al coro della chiesa come sottofondo musicale. Al momento della benedizione si diffonde un senso di benessere generale, sarà sicuramente per il gesto di grande rilevanza, certamente..non perchè te ne vai a cas a te cuccà!
Voi pensate che sia finita qui?! siiiiiiiiii??? e invece NO! perchè dopo il cenone del 24, c’è il pranzo del 25!!!
Dopo un mese intero di lavoro no stop, sette giorni su sette, in cui l’orologio è il tuo più grande nemico e sei costantemente in guerra con la puntualità, giunge finalmente quel giorno durante il quale puoi permetterti il lusso di poltrire spudoratamente. La sveglia non suona, ma l’abitudine ti frega e apri gli occhi allo stesso orario dei giorni lavorativi.
La colazione del 25 però non può mancare, la mia sorellona mi fa trovare il pandoro con la nutella al quale, malgrado tutto, non riesco proprio a dire di no! So già cosa state pensando: “ah, che bello avere una sorella così!”..si! lo confesso! è un lusso d’élite!! ma quando la trovi tutta pimpante girovagare per la casa in versione desperate housewive nel dare disposizioni su come prepararci per accogliere il resto della family non credo che continuerete ad invidiarmela così tanto! l’ultimo morso al pandoro strabordante di cioccolata ha il sapore amaro della consapevolezza che tutti i miei piani in cui avevo posto le mie speranze di darmi alla pacchia sono stati sabotati!
Rassegnata, mi preparo per la missione “casa pronta per accogliere gli ospiti”. Per fortuna che da buoni napoletani, mangiamo tardi e quando cominciano ad arrivare sorelle (io ne ho 4) con mariti, figli, cani e gatti, tutto è pronto per la seconda manche. Antipasto, primm, natu primm, secondi, contorni, frutta, dolci, noci, ciucculatin e infine l’ultima tortura. Dopo la messa effetto sonnifero della sera prima, oggi ci tocca la tombola! Da noi a Napoli (..quanto mi piace dire sta frase!) si usa dilettarsi in questo gioco in cui ogni numero ha la sua interpretazione nel tipico dialetto napoletano. Da piccola mi divertiva, ora un pò meno..e’ criatur ca fanno la battaglia dei fagiolini che dovrebbero coprire i numeri sulle cartelle, ma invece volano sulle nostre teste come bombe a mano! dopo il bis,tris,.. del torneo tombolata..arriva il momento del dibattito! non so perchè, ma a casa mia anche la risata produce kaos! si chiacchiera del più e del meno, ma con un tono molto animato! insomm nu burdell è pazz!
Io me la guardo ogni tanto questo pezzo di famiglia che mi è rimasta..e malgrado ogni anno mi auguri di regalarmi un Natale a Cortina con tanto di chef e camerieri pronti a servirmi, preferisco starmene qui, nel calore dei miei grandi affetti personali! i miei angeli custodi, fonte di grande amore per ogni giorno della mia esistenza!
A tutti voi auguro la consapevolezza dell’importanza della presenza di un genitore, di una sorella o un fratello, di un amica/o speciale..godiamoci ogni istante che la loro presenza ci regala!
BUONA NATALE E BUONE FESTE A TUTTI VOI..CARISSIMI MIEI!