Pubblicato da Luppy | Filed under Uncategorized
apperò!!!
17 venerdì Mag 2013
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17 venerdì Mag 2013
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inHo finito di leggere un altro libro..e come al solito ne sento già la mancanza: i suoi personaggi, la loro storia, mi risuonano per la testa di continuo i loro nomi. Ancora una volta mi è successo di rivivere un processo di empatia con il libro che sto leggendo.
Trattasi di una “grande opera” di Oriana Fallaci, una giornalista che, come pochi del suo mestiere, si è posta la missione di scoprire tutto ciò che il mondo non conosce per poi divulgarlo agli ignoti.
Sono solo alla prima lettura di un suo libro,ce ne sono tanti altri ..in cui spero al più presto di tuffarmi per immegermi in abissi sconosciuti e trovare le parole che ho perso,nei libri trovi labirinti di emozioni che non sai per quale assurdo motivo non sei mai riuscito ad esprimere.
Oriana con “un uomo” dà vita al racconto della sua vita e della morte dell’uomo che ha amato, una sconvolgente dichiarazione d’amore a un ribelle solitario, assassinato perchè aveva creduto possibile cambiare il mondo e svelarne le ignominie.
In questo libro ho rivisto la donna perdutamente innamorata che è in ognuna di noi E ho trovato il significato del modo di amare in queste parole:
“..amarti significa vivere il sogno impossibile, combattere il nemico imbattibile, sopportare il dolore insopportabile, correggere l’errore incorregibile, raggiungere le stelle irraggiungibili..perchè le stesse cose che mi allontanavano da te mi portavano a te, quasi che la diversità, anzi l’incompatibilità delle nostre nature fosse cemento di cui gli dei si servissero per tenerci insieme..”
“..ti amavo al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita e amandoti avrei amato i tuoi difetti, le tue miserie, le tue contraddizioni,..forse il tuo carattere non mi piaceva, nè il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore implacabile, inguaribile che ormai non potevo più concepire la vita senza di te, ne facevi parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te era come rinunciare a me stessa, ai miei sogni, alle tue speranze alla vita! e l’amore esisteva, non era un imbroglio era piuttosto una malattia e di tale malattia potevo elencare tutti i segni, i fenomeni,..”
“..amare significa soffrire e l’unico modo per non soffrire è non amare..”
11/11/2009